“MONADI” di Edi Sanna
L’erba medica, trifoglio Alfa-Alfa(Medicago Orbicularis) il cui frutto è rappresentato in quest’opera, è l’erba mangiata dalle mucche al pascolo e quella piantata dai contadini dopo la raccolta del frumento per arricchire il terreno d’azoto. È nativa nel Mediterraneo e nel Medio Oriente ed unisce da millenni questi luoghi sotto il segno della natura; ho trovato questa pianta nei miei viaggi in Turchia, Grecia, Siria, Croazia, Spagna e Italia.
Il suo frutto è molto piccolo, misura un solo centimetro di diametro; è quindi molto difficile vederlo, anche perché si mimetizza nel prato, assumendone lo stesso colore al cambiare delle stagioni.
La sua forma mi ha affascinato poiché è la rappresentazione tridimensionale della spirale anche se in geometria la spirale non ha il corrispondente solido che la sviluppi.
Nel mio approfondito studio della forma di questo frutto (che ho chiamato spiraledro) l’ho osservato, disegnato, modellato in diversi materiali scoprendone la faccia meno visibile: fra le due facce a spirale del solido vi è una terza faccia su cui si evidenziano delle linee parallele. Osservandole si nota che il chiaro scuro è molto netto, la luce e l’ombra sono ben definite da una linea invisibile che n’è il limite; così com’è ben definito il limite fra la vita e la morte.
Questo limite è un luogo in cui la luce e l’ombra si avvicinano e si incontrano. È il luogo in cui avviene lo scambio di conoscenza fra i due elementi opposti. Le differenze nel confronto si temperano e la temperanza permette il perpetrare la vita, come avviene in natura. In questo luogo luce e ombra si contrastano. Qui parlano di “AMor(T)e”, T come croce come sofferenza.
Nella forma di questo frutto la spirale, simbolo della vita, nasce da un punto centrale, si evolve e prosegue sull’altra faccia involvendo fino al punto da cui è nata, dove sembra che muoia ma da questo punto ricomincia il suo percorso che descrive in sintesi un otto, divenendo così un ciclo continuo.
Ho voluto rappresentare la Teoria delle Monadi di Goffried Willielm Leibniz (filosofo matematico del ‘700) con il frutto d’erba medica, perché la sua forma (lo spiraledro), erudisce sul mistero della vita.
G. W. Leibniz teorizzò che tutto l’universo e il suo creato è composto da elementi base tutti uguali fra loro che sono costituiti da una parte infinitesimale di conoscenza universale. È in questo che si differenziano fra loro: ogni elemento ne contiene una parte differente. Così tutte le monadi insieme compongono la Grande Monade, la Conoscenza Universale in altre parole Dio. |